Nonostante la battuta d’arresto della Furla, Molinella ha inanellato una serie di vittorie (6, per la precisione) che l’hanno portato in 45 giorni dalle zone calde al secondo posto in coabitazione, giocando contro tutto e tutti.
Infortuni, indisponibilità, difficoltà e virus non hanno fermato i rossoblù, che hanno dato prova di essere un gruppo unito e coeso, nonostante questa sia la prima stagione insieme.
Tra tutti, abbiamo scelto di intervistare Nicola “Red” Frignani (classe ’94, 8,2 punti di media in 13 partite), simbolo di un Molinella di corsa e rincorsa, solido e atletico, che fa dell’imprevedibilità e della versatilità le frecce all’arco di coach Baiocchi.
Nicola, anzi: Red, vorrei partire dal fatto più interessante, e cioè che tu fino all’anno scorso giocavi in D, alla Veni, ma sembra proprio che tu non abbia subìto il salto di categoria. Ma questo salto c’è o no? Cosa cambia dalla D alla C Silver?
Si, fino all’anno scorso giocavo in serie D e, per quanto sia paradossale, a mio avviso giocavo peggio di quest’anno. Il salto di categoria c’è, ovviamente sotto l’aspetto sia tecnico che fisico, ma devo dire che io non l’ho sentito e questo penso di doverlo ai miei compagni ed allo staff, i quali ti permettono di lavorare sempre al massimo per esprimere al meglio le proprie capacità.
Che tipo di giocatore sei – ma soprattutto – che tipo di giocatore sei diventato in questi primi mesi a Molinella?
Sono un giocatore a cui piace lavorare sodo, lottare. Preferisco recuperare un pallone in difesa e dare la possibilità alla mia squadra di fare un canestro in più, piuttosto che farlo lo stesso. Diciamo che dove c’è della mischia io mi ci butto volentieri!
Baio e lo staff: come ti hanno convinto?
Sinceramente fui io a propormi a Frank in estate, ma questo perchè loro mi avevano già convinto in precedenza senza nemmeno parlarci. Cercavo un ambiente dove poter crescere e riscattare dopo una stagione difficoltosa, e Molinella era la prima sulla mia lista per ambiente, carattere ed ambizioni e quindi mi sembrava obbligatorio provare ad entrare a far parte di questo ambiente.
State affrontando molte difficoltà, ma come gruppo – e come squadra – sapete reagire alla grande: qual è il vostro segreto?
E’ vero, il momento non è proprio dei migliori, non mi era mai capitata una stagione così sfortunata ma è in questo momento che si vede il gruppo. Noi riusciamo a sopperire a tutte le assenze grazie alla compattezza ed all’affiatamento del gruppo. Come non mi è mai capitata una stagione così sfortunata, lo stesso discorso vale anche per il gruppo: sono contentissimo di far parte di una squadra così unita sia dentro che fuori dalla palestra, una seconda famiglia.
Tiri, corri, segni, difendi, non ti risparmi, sei generoso: ci sarà qualcosa che ti viene male o fai peggio di altre…
Non saprei cosa indicarti perchè potrei anche dirti tutte le cose hai detto, però cerco sempre di dare il massimo in tutto ciò che faccio, per migliorare personalmente, e per il bene della squadra. Poi penso stia a Baio e ai tifosi giudicare dall’esterno.
Molinella adesso sta vivendo un sogno: da squadra totalmente rinnovata, dopo i primi periodi fatti di alti e bassi, adesso (prima della trasferta alla Furla, persa) sta volando a quote altissime, grazie a 12 punti in 6 partite, nonostante un roster decimato da problemi di vario tipo. Qui le domande sono tre: su cosa si regge questo incredibile carattere di squadra che avete? Qual è la sconfitta che ti ha fatto più male? E quale vittoria ti ha emozionato di più?
Come già detto parte di queste nostre vittorie, nonostante tutti gli infortuni, è dovuto alla compattezza del gruppo ma la restante è dovuto anche alla filosofia che lo staff è riuscito a far passare e comprendere: non bisogna mai mollare, tutti insieme fino all’ultimo secondo dell’ultimo quarto della partita, vedasi Granarolo o Castel San Pietro. E’ proprio quest’ultima la vittoria che mi è piaciuta di più, a parte la mia prestazione, mi è piaciuto che non abbiamo mai mollato anche quando eravamo sotto nell’overtime. Non eravamo i favoriti, privi di Guazza, con me e Ramos a mezzo servizio, ma abbiamo vinto con la voglia di giocare insieme. La sconfitta che mi fa più male, invece, è stata quella con la Ginnastica Fortitudo.
Ecco, appunto: proprio con la SG Fortitudo (0 punti in classifica, prima di sabato scorso) è terminata la striscia positiva in campionato, che ha pure regalato ai giovanissimi di coach Tasini la prima vittoria in campionato. Com’è maturato il referto giallo? E quanto peserà il prossimo impegno, in casa contro i temibili Angels di Santarcangelo?
Probabilmente siamo arrivati pensando che fosse un po’ una partita da amministrare senza tante difficoltà, ma loro l’avevano preparata bene e ci hanno fatto fare la partita che volevano loro. Anche quando abbiamo provato a fare qualcosa di buono loro riuscivano comunque a mantenere il vantaggio con discrete giocate. Già da questa settimana, comunque, siamo tornati a lavorare duro, dimenticare in fretta la sconfitta e pensare a stasera (palla a due 21:15).
Qui si vive di basket da 50 anni, e sul parquet (non lo stesso, per fortuna è stato rinnovato) si sono alternati grandi atleti, che hanno fatto la storia di una società che poi, per necessità, è dovuta ripartire da basi più solide, e quindi lasciare il prestigio delle D o C degli anni ’90. Questo per dire che il basket cambia, e chi gioca deve cambiare in parallelo: come vedi l’approccio di Baio (proprio uno di quei giocatori degli anni ’90) con un gruppo così giovane come il vostro? E tu, come singolo, cosa senti di aver cambiato per il gioco?
Uno degli aspetti che mi ha convinto a propormi a Molinella è stato proprio Baio e lo staff, con la loro grande energia e voglia di migliorare. Molto “professionali” quando siamo in palestra ma anche da balotta quando siamo fuori tutti insieme. Insomma, bastone e carota.
Vogliamo – anzi, vogliono – tutti sapere chi è il più ignorante in spogliatoio. Perchè deve esserci…
Beh, il più ignorante in spogliatoio non si può dire chi è. Quello che succede in spogliatoio, rimane in spogliatoio ahahah
Come la vedi Molinella a maggio? Già in vacanza o ancora a preparare la post season?
Io spero, e ci credo, che saremo ancora in palestra a lavorare per i playoff.
Quale squadra e/o giocatore ti ha impressionato di più in questa prima parte di campionato?
Sinceramente non c’è stata nessuna squadra che mi abbia impressionato. A mio parere siamo praticamente tutte sullo stesso livello e la classifica lo dimostra.
Il tifoso molinellese è esigente, ma ha un grande cuore, e voi state riuscendo a fargli vivere qualcosa che non capitava da tanto. Ve ne state rendendo conto? Sentite il calore della gente?
Certo che ce ne rendiamo conto ed è bellissimo poter giocare con un pubblico del genere. Sentire il calore e l’energia dà una gran carica. Poi ci sono i Baraonda che sono fantastici.
Siete a metà strada, con ancora tante sfide davanti: cosa dovrà cambiare nelle dinamiche di gioco? E cosa, invece, rimanere punto di riferimento?
Il nostro punto di riferimento deve rimanere la nostra difesa che ci ha permesso di arrivare fin qui. Poi dobbiamo modificare e migliorare in attacco, fluidità e letture dei giochi.