Leadership, mentalità e capacità di cambiare le partite: nel Molinella di coach Baiocchi – attualmente primo in C Silver con 16 punti – c’è un giocatore che sta garantendo tutto questo, ma anche molto altro.

E’ Alessandro Guazzaloca, play/guardia classe ’94 che, rispetto all’anno scorso, sta sfornando prestazioni, numeri e statistiche di tutto rispetto: primo in squadra per punti segnati (116), leader silenzioso e allo stesso tempo autorevole di una formazione camaleontica, capace di togliere tutti i punti di riferimento agli avversari, capace di soffrire e allo stesso tempo sognare.

Abbiamo intervistato Guazza per capire, dopo 9 giornate, quali siano le sensazioni all’interno di un gruppo capace di stupire, coinvolgere e appassionare.

 

Ale, vogliamo metterti in difficoltà: questo Molinella è da C Gold?

AG: Molinella vuole essere il meglio possibile! Poi vedremo in primavera a cosa potremo veramente ambire, ma per il momento l’unico obiettivo è continuare a fare il nostro basket ogni weekend, perché ci divertiamo e a volte è efficace.

 

L’anno scorso ci si è imbattuti in stop inaspettati, mentre al momento – ad eccezione della sconfitta a Borgo Panigale – il cammino sembra aver preso un’altra china: cosa è cambiato?

AG: Tutto e niente! Siamo anche quest’anno un ottimo gruppo, fatto da ragazzi per bene, gente di cuore e ottimi valori. Nulla di diverso dall’anno scorso. C’è da dire che questo campionato, unito alle caratteristiche dei ragazzi che abbiamo in squadra, ti spinge a giocare in un modo diverso, e per esigenze tecniche avevamo bisogno di trovare il nostro vero ritmo, molto più alto e sostenuto. Ma è solo quando riusciamo a difendere forte, che parallelamente aumenta la nostra pericolosità offensiva. Da noi tutto parte sempre e solo da lì: difesa, difesa e difesa.

 

Leadership, letture, atletismo: su cosa ti senti migliorato di più?

AG: Innanzitutto la nostra preparazione fisica è migliore, perché riusciamo ad allenarci bene ruotando almeno in 10 durante la settimana. Tutti lavorano bene e fanno quello che devono e possono fare, me compreso. Stiamo migliorando insieme; ad esempio, io cerco di copiare spesso (ma non diteglielo…) certe giocate di alcuni miei compagni, mentre di altri invidio aspetti caratteriali che non riesco a portare in campo, ma che mi aiuterebbero tanto ad essere un giocatore migliore.

 

Qual è il segreto che ha permesso a Molinella di arrivare al primo posto momentaneo in C Silver?

AG: I segreti devono rimanere tali. Peró le fondamenta della squadra sono sicuramente s1erietà, fiducia e il massimo rispetto che vige tra ognuno di noi.

 

Confrontando i tuoi numeri, sei passato dai 13,2 di media delle prime 8 partite della stagione 2017/2018 ai 12,6 di quest’anno, sempre su 8 partite (dopo Grifo, la media punti è aumentato al 12,9). Ma la differenza è sostanziale: anno scorso Molinella aveva solo 8 punti in classifica, perdendo scontri diretti con Santarcangelo, Novellara, Anzola e Medicina. E’ aumentata la consapevolezza? La solidità mentale?

E’ cambiata solo la nostra mentalità! Il diverso gioco espresso in campo ne è una conseguenza positiva, quindi ogni sabato ci mettiamo come obiettivo di uscire più forti, più consapevoli di come siamo arrivati nei vari palazzetti. Ci sono sconfitte (vedi a Borgo Panigale a inizio stagione) che fanno meglio di tante vittorie.

 

Siete un gruppo molto unito in palestra: lo siete anche fuori dal campo, oppure ognuno per la sua strada?

AG: Potrei scrivere un tema sugli aneddoti di quello che siamo, facciamo e diciamo fuori dal campo, ma lo spogliatoio è sacro. Diciamo che siamo parecchio uniti. Per intenderci, sabato (dopo la partita di Imola, ndr) alcuni sono andati in montagna non passando da casa, così il buon Ramini mi ha lasciato la sua borsa che ho lavato, steso, asciugato e riconsegnato al proprietario lunedì, pronta per l’allenamento. Una famiglia tipo.

 

Che giocatore ti senti di essere? Più realizzatore o playmaker?

AG: Alessandro è, e vuole essere un playmaker. Poi ovviamente se per vincere una partita devo marcare un lungo avversario o attaccare da 2/3 non sarà mai un problema. Ma l’essere playmaker più che un etichetta sportiva è una mentalità che può tornare utile anche nella vita.

 

In che modo lo staff ti sta valorizzando? In che modo pensi potresti essere ancora più utile alla causa?

AG: Il nostro staff è speciale. Oltre ad essere super competente è presente in tutto e per tutto. In piu sono persone con un senso del dovere e del rispetto, che per mia esperienza personale non ho sempre trovato in passato.

 

Molinella è incastrata nella bassa, terra di confine fra Bologna, Ferrara e Ravenna, all’apparenza inospitale, nebbiosa e piena di zanzare. Eppure sei rimasto qui: cosa ti ha convinto? Credi sia un posto speciale?

AG: La scorsa stagione è finita male perché è finita troppo presto se paragonata al c**o che ci siamo fatti durante la stagione e quello che abbiamo affrontato. Quindi durante l’estate ci siamo sentiti tra i ragazzi: “o rimaniamo tutti e ci riproviamo insieme o vediamo”, ci siamo detti. Quando ho avuto la certezza che questi presupposti sarebbero stati confermati dalle scelte dello staff e della dirigenza, non vedevo l’ora di tornare in campo per la preparazione atletica di agosto.

Guazzaloca dopo l’infortunio che l’ha tenuto lontano dal campo per parte della stagione 2017/2018.

Cosa diresti al Guazza dell’anno scorso? 

AG: Di tenere duro perché, dopo l’infortunio, se lavori bene puoi tornare in forma e divertirti nuovamente con quei suonati dei tuoi compagni!

 

Qual è l’obiettivo cestistico (generale) del Guazza di quest’anno?

AG: Quando perdiamo giocando male, alla sera faccio fatica a prendere sonno: sono fatto male, lo so, ma non ho controllo su certe cose, ci tengo troppo. Il mio obiettivo personale è, banalmente, di trascorrere nottate serene. Se non giochiamo per vincere noi, non vedo chi lo dovrebbe fare. Quindi ben venga un estate più corta causa una bella maratona di playoff.

 

Baiocchi è un coach estremamente esigente dal punto di vista difensivo, maniacale nella preparazione delle partite: è difficile stare al suo passo o il suo lavoro rende tutto più agevole?

AG: Ci sono due modi per fare le cose: farle perché devono essere fatte, oppure farle come devono essere fatte. Baio ha scelto l’unica strada percorribile per arrivare al risultato più ambito, la vittoria. Lo fa mettendoci tutto e anche troppo del suo tempo disponibile, lo fa sacrificando tante altre cose. Nessuno ne parla, ma questa squadra se ne accorge. Anche se lo reputo a volte troppo buono, è un esempio per me. Mi aiuta a non dare di matto, sa come farmi calmare e quando invece slegarmi. Anche se capita di non pensarla uguale in alcuni frangenti, faró sempre qualunque cosa mi venga richiesta da lui e il suo staff.

Obiettivo di quest’anno?

AG: Vogliamo tutti arrivare alla fine e non avere rimpianti per quello che sarebbe potuto essere ma che non è stato.
Non sarà importante solo il finale, ma ne usciremo singolarmente più forti e migliorati se continueremo a lavorare così uniti. Poi la palla è tonda e la pallacanestro (che non è uno sport per tutti) è imprevedibile come pochi altri: è il suo bello, no?!

 

Grifo (vittoria 52-73 ndr), Castenaso, Fortitudo e Castelfranco, prima della pausa: una serie di partite facili o da affrontare con maturità? Quale temi di più delle quattro?

AG: Tempo fa avrei risposto in un modo diverso, mentre oggi dico che Molinella deve preoccuparsi non più di se stessa, ma solo della prossima partita. Che sia la squadra del giovedì sera di mio padre, o i Lakers dello show-time di Magic, questa Molinella ha testa solo al weekend successivo.

 

Quali squadre pensi possano crescere da qui alla fine? E quali calare?

AG: Non ho idea di chi possa calare perché ci sono troppi fattori, come dicevo prima, che possono influire sulla stagione di una squadra. Ma sono abbastanza sicuro che team come Santarcangelo, Olimpia Castello e Persiceto siano destinati a salire di colpi con il passare dei mesi. Le costanti sempre presenti ai piani alti rimangono Rebasket, Novellara e Medicina, esperte e attrezzatissime.

 

Chi sarà in C Gold anno prossimo?

AG: Chi sarà in grado di avere continuità fino alla primavera, cosa molto complicata. Poi ai playoff succede sempre di tutto, imprevedibilità ovunque, ed è in quei momenti che vengono fuori i giocatori veri. Vedremo.

 

Un messaggio per i tifosi?

AG: Vi aspettiamo al Palazzetto, dateci una mano a rendere invalicabile casa nostra!

 

 

Molinella Media Staff