E’ un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo: essere under è una condizione, ma al di là dei luoghi comuni lo si può essere con umiltà, auto-ironia, tecnica, tenacia e ambizione.

E infatti è così che Riccardo Grazzi – guardia/ala classe ’98 – sta interpretando il suo ruolo, in campo e fuori, diventando presto una pedina fondamentale nello scacchiere ideato da coach Baiocchi.

Riccardo, quasi 4 punti di media in 10 partite, sta rispondendo positivamente alle richieste dello staff tecnico; e sarebbe ingeneroso – e fin troppo schematico – considerarlo il cambio degli esterni, anche perchè le sue caratteristiche fisiche e tecniche gli permettono di essere giocatore versatile e schierabile in almeno 4 ruoli.

 

Riki, partiamo dalla tua carriera: una vita a Ferrara, una parentesi a Modena e adesso Molinella. Cosa ti ha portato qui?
RG: ho sentito sin da subito grande interesse nei miei confronti, e Molinella mi è stata descritta come un ambiente sereno e con un gruppo molto unito. Inoltre a livello logistico è una delle mete più comode per la categoria, e combinando il tutto eccomi qua a Molinella!

 

Sei il più piccolo (classe ’98) del gruppo, come vivi questa situazione?
RG: senza nessun tipo di problema: so di essere il più piccolo, quindi cerco di rendermi disponibile e imparare il più possibile da ogni mio compagno.

 

Spazio denuncia: i senior ti vessano?

RG: puoi dirlo, ovviamente sì! Comunque no, non eccessivamente, a parte qualche canzone al karaoke e l’affidamento del porcellino.

 

Sei entrato in punta di piedi, ma stai dimostrando carattere e capacità: in che modo ti stai mettendo in gioco?
RG: cerco di dare il massimo in allenamento e di fare il possibile per il bene della squadra ogni volta che posso.

 

Nei piani di coach Baiocchi sei in staffetta con Ranzolin: come vivi il tuo ruolo all’interno della squadra?
RG: vivo la situazione abbastanza serenamente, penso sia uno stimolo per entrambi per cercare di dare il meglio sia in settimana che in partita.

 

Quali sono le tue caratteristiche forti? In cosa, invece, senti di dover migliorare?
RG: in campo amo giocare in post e tirare da tre punti; invece sento di dover migliorare in difesa e in questo coach Baiocchi mi sta dando una grande mano.

 

Molinella e l’ambiente: come ti stai trovando?
RG: benissimo, proprio come me l’avevano descritto in estate: gruppo fantastico, tanta voglia di fare bene e il sostegno di chi ci viene a vedere.

 

Dai l’esempio ai tanti under che ti stanno leggendo: che paste di livello hai portato, quando è stato il tuo turno?
RG: ovviamente essendo il più piccolo sono stato il primo. Me la sono cavata con delle teglie di maccheroni pasticciati e una cheesecake ai frutti di bosco, ma devo dire che il livello delle paste è altissimo.

 

Molinella, al momento, è prima in classifica: che sensazioni hai? Te lo saresti aspettato?
RG: una volta visto il roster allestito n estate sapevo che avremmo potuto fare bene, poi il grande lavoro che facciamo da 5 mesi in palestra sta ripagando: tutto passa da quello.

 

Chi è, dei tuoi compagni, il più duro (sia fisicamente che mentalmente) in allenamento?
RG: il rosso (Frignani, ndr), che quest’anno ha deciso di trasformarsi nel Lebron James di Poggio Renatico.

 

Sei stato fin da subito individuato dallo Staff come giocatore interessante e di prospettiva: come pensi di averli convinti? E come ti stanno valorizzando in campo?
RG: penso di aver fatto un buon campionato l’anno scorso nonostante il risultato complessivo della squadra, e una volta finita la stagione ho ricevuto immediatamente la chiamata di Frank (Serio, ndr). Lo staff è super e trasmette fiducia, e questo ovviamente è di grande supporto.

 

Sei molto giovane, ma hai già tanta esperienza: quando e come hai iniziato a giocare a basket?
RG: da piccolo iniziai a giocare a calcio venendo da una famiglia di calciatori, ma non fa per me nonostante mi piaccia tantissimo. In prima media un amico mi convinse a provare con il basket: mi divertii sin da subito, poi guardando Dirk Nowitzki mi innamorai di questo sport.

 

Qual è il tuo obiettivo (personale e/o di squadra) a fine stagione?

RG: l’obiettivo è quello di continuare a lottare nei piani alti della classifica, anche perchè è un’esperienza che nel mio bagaglio senior ancora manca.

 

Tifi qualcosa (calcio, basket, volley, golf, squash)? Ti sei lasciato trascinare nella rivalità V-F oppure sei fede Bondi?

RG: da buon ferrarese seguo la Spal. Per quanto riguarda la rivalità di Bologna, me la godo da fuori sentendo gli sfottó dei miei compagni.

 

Siamo arrivati alla fine: hai un messaggio per i tifosi?

RG: giocare davanti a un pubblico come quello dell’ultima partita in casa con Castenaso è stato qualcosa di emozionante, quindi si meritano un ringraziamento sperando che ogni partita casalinga sia così!

 

(Foto: Marco Rossetti Photos)

 

Molinella Media Staff