Frank, partiamo dal passato recente: con Castenaso, all’ultima giornata, Molinella si è giocata la possibilità di partecipare ai playoff, quanto brucia?
FS: Nello sport spesso ci si ricorda dell’ultima partita, ma la mancata qualificazione ai playoff credo la si debba ricercare non solo nella sconfitta dell’ultimo match, che era un possibile dentro/fuori sia per noi che per Castenaso (per provare di evitare i playout), ma nel corso di un campionato lungo 30 partite: i due punti in più li potevamo conquistare anche in altri match persi. La sostanza però è che, più che “bruciare”, dire piuttosto che “dispiace”, perché sarebbe stato il giusto premio per la professionalità e l’impegno messo in campo settimanalmente, per nove lunghi mesi, dai ragazzi e dallo Staff Tecnico. Come ho avuto modo di dire singolarmente con i giocatori prima dell’ultima partita, a prescindere dal risultato contro Castenaso, noi come Società eravamo e siamo oggi estremamente contenti della stagione appena conclusa.
Dopo la seconda salvezza consecutiva in categoria, ad un passo dal bersaglio grosso, immagino che l’obiettivo per la stagione 2018-2019 sarà diverso.
FS: L’obiettivo per la prossima stagione sarà sempre il solito: migliorarsi rispetto la precedente, quindi…
Di solito i gruppi nuovi (e Molinella lo era: solo Lanzi, Frazzoni e Zuccheri reduci dalla stagione scorsa) faticano a trovare la chimica, invece per i ragazzi di Baiocchi è stato molto più facile. Com’è stato possibile?
FS: Non direi proprio facile, ma è certo che il grande lavoro fatto in palestra dal 21 di agosto in avanti da parte dello staff tecnico, che ha trovato terreno fertile nella disponibilità di tutti i giocatori, ha probabilmente accelerato i tempi di amalgama di un gruppo nuovo per 8/11; nonostante ci siano stati, lungo tutta la stagione, anche una serie importante di infortuni (Zuccheri, Ramini, Regazzi, Guazzaloca, Brandani, Frazzoni, Capobianco, Frignani, solo per citare quelli più lunghi) che hanno portato a degli inevitabili rallentamenti.
Di sicuro fa la differenza il lavoro in palestra, e la (prossima) settima stagione a guida Baiocchi è una dimostrazione della continuità che si sta cercando da tempo. In cosa il coach sta facendo la differenza?
FS: Il motivo sta nel fatto che quando si ha un progetto che parte da lontano, bisogna avere pazienza e dare continuità: i risultati poi ci stanno dando ragione, abbiamo ogni anno migliorato rispetto al precedente. Altra cosa che fa la differenza credo sia l’affiatamento dello staff tecnico: Baiocchi, Turrini, Radogna e dall’ultimo anno anche il preparatore atletico Uva lavorano tra loro in grande sinergia e affiatamento. Infine il rapporto che Matteo, ma direi tutti gli allenatori per quello che compete a ciascuno, instaurano con i giocatori è basato sul un dialogo quotidiano, con grande capacità di ascolto, sempre nell’ottica della massima trasparenza e coerenza per raggiungere tutti insieme gli obiettivi prefissi.
Mercato: quali mosse e per quali obiettivi?
FS: prima di parlare di mercato bisogna fare una piccola, ma non trascurabile, premessa: dal prossimo anno il nuovo regolamento federale prevede che possano andare a referto solo 8 giocatori senior e non più 10, due atleti nati negli anni 1997 e ‘98, più altri 2 nati dal ‘99 in poi.
Il primo obiettivo è stato confermare buona parte del gruppo che ha fatto molto bene lo scorso anno: Brandani, Frignani, Guazzaloca, Lanzi, Ramini, Ranzolin e Zuccheri, in ordine rigorosamente alfabetico. Altri giocatori hanno palesato probabili difficoltà legate alle loro future attività personali e professionali, che al momento non gli consentono di prendere impegni.
Alla luce del nuovo regolamento però, anche noi come un po’ a tutte le altre squadre, abbiamo dovuto modificare parzialmente le intenzioni: ora si stanno cercando soluzioni volte ad integrare e rinforzare un gruppo secondo noi già molto competitivo e affamato, con almeno un paio di innesti di qualità, tenendo sempre presente che 2 elementi dei 10 dovranno essere nati nel 1997 e/o 98.
Nelle ultime settimane abbiamo incontrato e valutato in allenamento diversi giocatori, anche di categoria superiore, davvero interessanti, ma avendo un numero limitato di slot, bisogna essere pazienti e prendere decisioni ponderate, volte non ad inserire nomi ad effetto, ma giocatori funzionali al nostro progetto, fermo restando il mantenimento dell’equilibrio complessivo di squadra.
Se poi ci saranno nel corso dell’estate delle opportunità interessanti, cercheremo di coglierle.
Cosa si può offrire a chi deve decidere se venire a giocare a Molinella?
FS: dal punto di vista della Società e quindi della Prima Squadra un ambiente stimolante e competitivo, ma allo stesso tempo non ossessivamente legato al risultato; dal punto di vista più prettamente “ambientale” un intero paese, che ci segue con grande simpatia e passione, a partire dai Baraonda Boys, per finire ai nostri piccoli atleti e alle loro famiglie.
The last but not the least, un progetto concreto ed ambizioso, che in soli 6 anni ci ha portato dalla ricostruzione ex novo di una Prima Squadra, che allora disputava campionati di Promozione, fino alla squadra attuale, in buona parte confermata, che ha sfiorato i playoff di C Silver e che vuole migliorare ancora, già nel prossimo futuro.
Cosa devono fare le società oggi per sopravvivere e, soprattutto, crescere nel lungo periodo?
FS: sopravvivere è la parola giusta: credo sia fondamentale lavorare seriamente sul settore giovanile, vera risorsa delle società come la nostra, cercando di migliorare ogni anno come la quantità dei reclutamenti, nonché la qualità del lavoro fatto in palestra dai nostri istruttori ed allenatori, con grande attenzione agli aspetti umani di crescita dei bambini e ragazzi, che devono andare di pari passo con quelli sportivi, senza l’ansia del risultato a tutti i costi.
La Prima Squadra poi deve essere funzionale a creare quell’obiettivo tangibile e raggiungibile per bambini e ragazzi che giocano nel minibasket e nelle giovanili, nonché a creare un’identità che trascende i limiti della società sportiva, per andare a coinvolgere a vari livelli una comunità intera, intesa come città di Molinella.
Il tutto mantenendo i piedi ben saldi per terra, salvaguardando cioè l’equilibrio economico dell’attività societaria.
Cosa sta facendo Molinella per il proprio futuro?
FS: programmiamo con grande attenzione, cercando di alzare sempre più il livello qualitativo, oltre che quantitativo, della nostra proposta sportiva. In questo è fondamentale l’apporto della comunità intera, dai singoli tifosi alle Famiglie, per arrivare agli imprenditori locali, che con il loro supporto ci consentono di portare di pari passo avanti un progetto che, in piccole realtà come Molinella, ha anche una valenza sociale, oltre che meramente sportiva.
Settore giovanile: come ampliare l’utenza in un bacino complicato come il nostro, che ha attorno tante realtà “concorrenti”?
FS: bisogna, come stiamo facendo da anni, continuare a lavorare all’interno delle scuole, con un costante lavoro di reclutamento che permetta ai bambini di valutare anche la pallacanestro come possibile sport da praticare, in alternativa a quelli di maggior diffusione: per fare ciò bisogna che innanzitutto i ragazzi si divertano approcciando il basket, poi il resto vien da se.
Alle famiglie invece bisogna trasmettere il fatto che i loro “piccoli” entrano in un ambiente che li aiuta a crescere da un punto di vista umano oltre che sportivo, sempre con l’obiettivo primario del divertirsi praticando la pallacanestro.
Per la competitività fine a se stessa ci sarà tempo diventando grandi.
Inutile nascondersi: a Molinella ci sono stati tanti “buchi” generazionali, da cui non sono usciti i giocatori sperati e che avrebbero permesso di rimpolpare la prima squadra. Una difficoltà continua, quasi una maledizione: come si mette fine a questo trend negativo? Come si costruiscono i giocatori di domani?
FS: mi ripeto, lavorando tanto sul settore giovanile, reclutando e offrendo un livello qualitativo sempre più alto, però con l’obiettivo costante del divertimento nella pratica della pallacanestro.
In realtà, anche nel recente passato e nel presente alcuni giocatori di Molinella sono arrivati a disputare campionati di serie D o C, anche nella nostra Prima Squadra; ma la filosofia che animava la precedente gestione societaria era quella di cedere i migliori prospetti a società più blasonate, perdendo completamente il contatto con il giovane atleta: oggi invece si vuole aiutare i ragazzi più interessanti a crescere in società importanti, possibilmente nei settori giovanili di società di Serie A, ma in un ottica di costante collaborazione con la nostra realtà, che comunque tiene costantemente sotto monitoraggio gli atleti in prestito.
Il passato è immutabile, i “buchi” difficilmente si colmano, ma è sul futuro che si deve lavorare, quello è tutto da “creare”,
Con tanta pazienza però, perché investire oggi sul settore giovanile, vuol dire raccogliere i risultati nel medio/lungo termine.
Cosa fa di Molinella una società appetibile in cui giocare/investire/collaborare?
FS: la serietà degli impegni presi e la validità di un progetto globale di lungo periodo!
Cosa ti aspetti dal prossimo lustro cestistico?
FS: a livello locale una nostra crescita importante del numero di iscritti ai nostri corsi di minibasket e ai gruppi giovanili, con particolare attenzione al “settore femminile”, che stiamo pian piano ricostruendo; di conseguenza mi aspetto una crescita di appassionati e sostenitori a vario titolo, che seguano sempre più tutte le squadre della Pallacanestro Molinella.
Per fare ciò è importante anche un investimento nelle strutture all’interno delle quali svolgere la nostra attività, e per questo la speranza è di vedere nei prossimi anni investimenti concreti da parte dell’amministrazione comunale, che credo darebbero grande beneficio a tutto lo sport molinellese in costante crescita.
A livello di movimento nazionale mi aspetto invece una pallacanestro italiana che, partendo sempre dalla valorizzazione dei giovani, torni a livelli importanti nel panorama internazionale.
Ma soprattutto: cosa ti auguri?
FS: di continuare a migliorare ogni anno, a partire dalle squadre del Minibasket, passando per le giovanili, per arrivare fino alla Prima Squadra!
E poi tanta salute per tutti!
Molinella Media Staff