L’angolo del coach: dopo il ‘piccolo’ Justin, tocca ad Andrea Trevisan, allenatore e responsabile del minibasket molinellese, a venir sotto i riflettori.

Amo questo sport e cerco di trasmetterlo ai miei bambini”, queste le parole citate più volte dal coach della bassa.

 

Ciao Trevi, ormai sono tanti anni che collabori con la Molinella Pallacanestro, precisamente quanti anni sono? Quali sono i tuoi primi ricordi con la scritta Coach in rossoblu?

A: Sono circa 11 anni che collaboro con Molinella. Il primo ricordo che mi salta in mente è il torneo che ho fatto con i classe ’00 ad Anzola dell’Emilia: questo piccolo torneo si svolgeva presso i campi da basket su strada, allestiti appositamente per l’occasione, nella via principale del paese.

 

Cosa ti ha spinto a voler diventare allenatore, o meglio dire istruttore, di bimbi di questa piccola età?

A: Stare a contatto con i bambini credo sia la cosa più bella e divertente che possa esserci: con i più piccoli spesso gioco assieme a loro per essere il più credibile e coinvolgente possibile, mi sembra di tornare bimbo insieme a loro. Dal punto di vista sportivo invece, è molto gratificante vederli crescere tecnicamente e soprattutto vedere l’affiatamento che si crea con il passare degli anni in loro.

 

Come ti trovi con i tuoi nuovi collaboratori Piero e Marco? Visto che è la loro prima esperienza in questo campo, stai dando loro dei consigli utili?

A: Con i ragazzi mi trovo molto bene, sono entrambi vogliosi di imparare e crescere come istruttori. Da inizio stagione, abitudinariamente, ci confrontiamo e ci aggiorniamo sull’andamento dei vari gruppi MiniBasket, provando insieme a migliorarci sempre e a rendere il nostro servizio sempre più professionale e appetibile per i nostri piccoli ma grandi atleti.

 

Ormai sono 11 anni che alleni e di partite ne hai giocate tante, vinte o non, però voremmo sapere come le vivi in prima persona in panchina. L’emozione che respiri è come se fossi tu su quel parquet a palleggiare la Molten #5?

A: Nonostante siano anni che alleno, le partite le vivo sempre con grande passione come se stessi giocando anch’io con loro. Provo a guidarli dalla panchina con costanti consigli e suggerimenti.

 

Nella tua carriera cestistica, ormai avrai un ricordo stampato nella mente che non riesci più a cancellare: un ricordo di una partita, un episodio in allenamento, qualche frase particolare di un bambino.. Se ne hai un in particolare, parlacene.

A: In tutti questi anni, di frasi buffe e simpatiche ne ho sentite parecchie ma, sinceramente, una frase particolare non la ricordo. Alla fine dell’ultimo allenamento della settimana però, ovvero quello che precede la partita del weekend, c’è una frase che ricorre frequentemente nei bimbi ed è questa : “Trevi sono convocato alla partita???”.

 

Ultima domanda: so che è difficile, soprattutto per la categoria che alleni, ma voglio fartela lo stesso. A quale allenatore ti ispiri e cosa cerchi di trasmettere ai tuoi bimbi?

A: Beh, per quanto riguarda l’ultima domanda, non mi ispiro ad alcun allenatore. Ho seguito corsi ed aggiornamenti MB da istruttore e  posso confermare che tutti i formatori sono molto preparati ed innovativi nell’insegnare questo sport, facendo apprendere ai bambini in modi divertenti e sotto questo punto di vista spero di essere alla loro altezza e di crescere sempre di più nella mia personale formazione. Quello che cerco di trasmettere ai  miei bimbi è senz’altro l’amore per questo sport provando ad essere il più coinvolgente possibile. Per quanto riguarda i ragazzini di età superiore, invece provo a trasmettere loro la serietà e la dedizione al lavoro in palestra per il miglioramento delle loro abilità tecniche portandoli ad essere sempre più autonomi e competenti nella pallacanestro.

 

Grazie mille per la disponibilità Trevi, alla prossima e buon lavoro!

A: Grazie a voi, è stato un piacere.